Il bonus mobili 2020 è un argomento di strettissima attualità, che si inserisce all’interno delle misure previste dallo Stato per le ristrutturazioni volte all’efficientamento energetico delle abitazioni (tra cui il Superbonus 110%, l’Ecobonus ed il Sismabonus); si tratta di misure stabilite attraverso il Decreto Rilancio, che ricordiamo brevemente essere un provvedimento legato all’emergenza sanitaria da Covid-19 che mira, come dice la parola stessa, al rilancio del Paese attraverso il lavoro delle imprese.

Ma andiamo ad analizzare il bonus mobili 2020 nel dettaglio: si tratta di un’agevolazione fiscale, valida fino al 31 dicembre 2020, grazie alla quale si possono detrarre dalle tasse le spese per l’acquisto di mobili, arredi e grandi elettrodomestici, a patto di aver ristrutturato la propria abitazione in chiave di efficientamento energetico. In pratica funziona così: dobbiamo avere svolto lavori di ristrutturazione in casa in modo da aumentare di almeno 2 classi l’efficienza energetica della stessa, in un periodo di tempo non precedente al 2019; in tal modo possiamo beneficiare di determinati ecobonus (che variano in funzione dei lavori eseguiti) e anche del bonus mobili. Se si ha diritto al bonus mobili 2020, allora vale anche la detrazione Irpef al 50%. Il bonus mobili può essere richiesto per una spesa massima di 10.000 €, la detrazione va divisa in 10 quote uguali, una quota ogni anno a partire dall’anno successivo a quello in cui è stata effettuata la spesa; la detrazione è riconosciuta come rimborso Irpef.

Risparmiare arredando

Va da sé che una simile misura permette di acquistare mobili ed elettrodomestici in maniera molto più conveniente che in passato. È importante sottolineare che non c’è uno stretto collegamento tra i lavori di ristrutturazione dell’unità abitativa e l’acquisto degli arredi: in altre parole, non è necessario che i mobili siano posizionati nell’ambiente oggetto di ristrutturazione, per fare un esempio pratico, possiamo fare lavori in bagno ed acquistare mobili per il salotto beneficiando del bonus mobili 2020.

Ma quali mobili ed elettrodomestici sono validi per il bonus mobili e ci permettono di beneficiare delle detrazioni fiscali? Parliamo di letti, armadi, scrivanie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi per l’illuminazione: cioè di tutto ciò che è considerato necessario completamento dell’arredo. È escluso da questa misura l’acquisto di porte, pavimenti e tendaggi.
Quanto agli elettrodomestici, parliamo di grandi elettrodomestici dotati di etichetta che attesti l’appartenenza alla classe energetica A+ o superiore (A per forni o lavasciuga): frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, stufe, forni a microonde, radiatori elettrici, ventilatori elettrici e condizionatori.

Si ha diritto alla detrazione anche per le spese di trasporto e montaggio, per l’acquisto di beni a rate e per mobili ed elettrodomestici acquistati all’estero, ma a patto che i pagamenti avvengano nelle modalità valide per beneficiare delle agevolazioni (aspetto che vedremo in seguito); si rammenta che per quanto riguarda gli elettrodomestici, tra i documenti richiesti c’è anche la comunicazione ENEA. Importante dire che se si eseguono lavori su più unità abitative, allora l’importo massimo di 10.000 € sarà valido per ciascuna casa oggetto di lavori.

Detrazione Irpef 50%

La detrazione Irpef 50% permette al contribuente di detrarre il 50% delle spese sostenute per ristrutturare la propria abitazione, fino al 31 dicembre 2020 e con un tetto massimo di 96.000 € per ogni immobile. Come detto in precedenza, la detrazione viene suddivisa in 10 quote di medesimo importo, una per ogni anno a partire dall’anno successivo a quello in cui è avvenuta la spesa.
È importante dire che per beneficiare della detrazione Irpef 50%, le spese vengano pagate tramite bonifici parlanti (si tratta di una forma di bonifico che differisce da quella classica in quanto contiene informazioni più dettagliate), bonifici bancari o postali ordinari, carte di credito o di debito; non sono ritenuti validi i pagamenti tramite assegni o contanti ed è necessario conservare le ricevute dei bonifici, delle avvenute transazioni, gli addebiti su conto corrente e le fatture relative agli acquisti (fanno fede anche gli scontrini fiscali). 

Va detto che comunque questi documenti vanno conservati per la dichiarazione dei redditi, quindi non parliamo di un caso eccezionale. Si consiglia, in merito, la consultazione del sito dell’Agenzia delle Entrate che contiene tutte le informazioni utili per detrazione e documentazione necessaria per beneficiarne.

Chi può richiederlo?

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, il bonus mobili può essere richiesto da tutti coloro che abbiano eseguito lavori di questo genere:

  • manutenzione straordinaria (non ordinaria) su singole unità abitative
  • ricostruzione di abitazioni danneggiate da calamità naturali (Sismabonus)
  • restauro e ristrutturazione di interi fabbricati
  • manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro di parti comuni del condominio

È importante dire che per quanto riguarda le singole unità abitative, il bonus mobili non è applicabile in caso di manutenzione ordinaria, che può consistere nella tinteggiatura di pareti, nel rifacimento dell’intonaco interno o nell’applicazione di pavimenti nuovi; questi interventi sono però validi per ottenere l’agevolazione fiscale se parliamo di parti comuni di un condominio.

I soggetti che possono richiedere il bonus mobili sono tutti i contribuenti, anche se non residenti all’interno dei confini nazionali, sia che si tratti del proprietario dell’immobile oggetto dei lavori, sia che si tratti del titolare di diritti di godimento sull’immobile (usufruttuari, locatari, soci di cooperative, familiari del proprietario dell’immobile). Non si tratta di pratiche particolarmente complicate, tuttavia si consiglia di farsi seguire da specialisti del settore, così da avere la certezza di svolgere tutto nel migliore dei modi e con l’accuratezza richiesta; sia le imprese deputate a svolgere i vari lavori di ristrutturazione che i negozi addetti alla vendita di beni oggetti di bonus sono in grado di consigliare il cliente in merito alla corretta gestione delle pratiche per beneficiare delle agevolazioni fiscali.

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